Scrivo da Novegro, dalla fiera Italia Vacanze, un’esposizione di camper e van, e ci sono arrivata in tandem. Perché sono qui? Per parlare di biciclette, chiaramente.
Parlo sempre di bici, diffondo il verbo, faccio innamorare le persone della bicicletta e non c’è cosa che mi renda più felice.
E’ passato l’8 Marzo, anche quest’anno ci hanno fatto gli auguri, anche quest’anno siamo scese in piazza a manifestare contro la violenza di genere, contro le discriminazioni, contro il gap salariale, contro il patriarcato.
Questa newsletter quindi la dedico a noi, a tutta la strada che abbiamo fatto per arrivare qui e a tutta quella che dobbiamo ancora fare, keep fighting.
“Penso che la bici abbia fatto per l’emancipazione delle donne di più di ogni altra cosa al mondo” diceva Susan Brownell Anthony, attivista americana, pioniera della lotta per i diritti delle donne.
La bicicletta è stata fondamentale nella storia dell’emancipazione femminile, dando alle donne la possibilità di muoversi in piena libertà e spostarsi in autonomia in un’epoca in cui era considerato scandaloso per una donna andare in giro senza essere accompagnata da un maschio.
Ed è tutt’ora così, la bici è indipendenza, almeno da questa parte del mondo.
E visto che questa newsletter è dedicata a noi, adesso vi racconto un paio di storie che vi faranno venire voglia di saltare in sella e pedalare.
Se invece non avete voglia di leggere queste storielle, andate pure oltre, giù ci sono altre cose di bici ♥️
Annie Londonderry
Amava leggere e sognava di viaggiare, queste sono le prime parole che leggo cercando su google il nome di Annie Kopchovsky, diventata famosa come Annie “Londonderry”.
Nata a Riga, nel 1870, emigrata con la sua famiglia negli Stati Uniti, Annie a 23 anni decide di allontanarsi dalla sua casa di Boston, da suo marito e dai tre figli piccoli, per tentare un’impresa del tutto impensabile al tempo per una ragazza: fare il giro del mondo in bicicletta.
Tutto nacque da una scommessa, la sfida era quella di tornare dopo quindici mesi con 5mila dollari guadagnati in tasca, Annie accetta, e parte con un solo cambio di vestiti e un revolver dal manico di madreperla. Che magia.
Si fa chiamare “Londonderry” come la “Londonderry Lithia Spring Water Company” (un marchio di acque minerali) che l’aveva finanziata con 100 dollari per apporre un cartello della Società dietro la sua bicicletta; un’influencer ante litteram.
Annie scardinava già alla vista gli stereotipi dell’epoca, sconvolgendo il mondo intero, una pedalata alla volta.
Se questa storia vi ha appassionato, vi lascio il trailer del documentario
“The New Woman: Annie “Londonderry” Kopchovsky”
E qui un graphic novel dal titolo “Annie, il vento in tasca”.
Buona lettura, buon viaggio.
Morena Tartagni
“Sul podio è raggiante, bellissima con i suoi occhialoni da vista, i fiori e la medaglia al collo, solo parzialmente consapevole del momento.”
Queste parole sono dedicate a Morena Tartagni, vincitrice di tre medaglie ai Campionati del Mondo tra il 1968 ed il 1971 e di ben 10 titoli nazionali tra pista e strada, Morena ha fatto la storia del ciclismo femminile.
“Io non ho avuto nessun’altra grande passione, se non quella della bicicletta” dice Morena, originaria della Romagna, che all’età di otto anni si trasferì a Baranzate, dove iniziò a correre sul serio, a fare “la corridora.”
La sua è una storia di medaglie e di conquiste, Morena non è stata soltanto la prima “corridora” italiana su un podio mondiale, ma anche la prima a dichiarare pubblicamente la propria storia d’amore con un’altra donna.
Essere una sportiva in quegli anni non deve essere stato semplice, la battaglia contro i pregiudizi, nello sport e nella vita, è stata probabilmente quella più difficile da combattere.
Se vi interessa la storia di Morena, leggete il suo libro edito da ediciclo, lo trovate qui.
Parlando di donne e biciclette non posso non consigliarvi l’ascolto del podcast “Io, Alfonsina” sulla storia di Alfonsina Strada raccontata dalla voce delle Ciclistepercaso (che tra le altre cose hanno appena lanciato la data del prossimo evento a pedali, il W! Festival)
Milano in bicicletta
Torniamo sulla terra, torniamo a Milano, dove è arrivata la primavera, sbocciano le prime magnolie in Piazza Tommaseo e le biciclette stanno finalmente invadendo le strade della città.
Lo sapete che la discriminazione di genere passa anche per l’urbanistica? O forse sarebbe meglio dire la toponomastica, e ce lo dimostra lo studio Mapping Diversity che ha esaminato le mappe di trenta città di 17 paesi europei rivelando che, su 145.933 strade e piazze, il 91 per cento di quelle intitolate a persone sono dedicate a uomini. Lo stesso discorso vale per Milano: su 4250 strade, solo 141 sono dedicate alle donne.
Per saperne di più c’è questo articolo.
Consigli per gli acquisti
Vi segnalo che sul sito di Decathlon ci sono un bel po’ di sconticini sull’abbigliamento ma anche sulle biciclette!
Ecco qualche link, se volete dare un’occhiata:
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Ieri sono andata a pedalare, solo io e la bicicletta, tra le colline in fiore, che felicità. Ho scelto una delle tracce della raccolta “Strade Zitte” di Turbolento Thinkbike. Se non sapete di cosa sto parlando dovete assolutamente venire giovedì in Cascina Nascosta, info sotto.
La traccia ve la metto qui
Sono stata intervistata da due studentesse, per un progetto universitario, e poi l’intervista è finita su la Repubblica. Ne sono felice, sono piccole soddisfazioni. Ieri mentre pedalavo ho pensato che piano piano, una pedalata alla volta, sto costruendo qualcosa di bello. Ogni tanto fermiamoci a vedere dove stiamo andando, da dove siamo partiti e a che punto siamo, fa bene al cuore.
Vi ricordo anche che il 1 Aprile ci sarà una pedalatina gravel fino ad Opera e ristoro da Give Me Bike dove potrete provare a vincere una bicicletta! Qui le info, non è un pesce d’Aprile, vi aspettiamo ♥️
Chiudo qui questa newsletter, credo di aver scritto abbastanza per oggi. L’ultimo pensiero va a Veronica, lo scorso giovedì con la Critical Mass abbiamo posato una bici bianca per ricordarla, nel luogo dell’incidente. Veronica è stata uccisa da un camionista alla guida di un tir in piazzale Loreto, Veronica era in bicicletta.
Cose da fare
Giovedì 16 tornano i Ciclofficina talks, vi aspettiamo in Cascina Nascosta con “Pedalando su Strade Zitte” , per scoprire di più sul progetto e imparare a disegnare un itinerario perfetto per un giro in bicicletta con gli amici o per il vostro prossimo cicloviaggio. Info qui
Giovedì 16 da Upcycle si parla di bikepacking e viaggi in bici con Miss Grape. Info qui
Giovedì 16 Luca Gregorio e Riccardo Magrini presentano “Vicini alle Nuvole”, storie di successi e attacchi, di fantasia e coraggio nel ciclismo da Hug Milano
Per chi ha voglia di fare un giretto fuori città, sabato 18 mi trovate a Cremona in occasione del Borgo on bike a chiacchierare di donne e biciclette
Sabato 18 in occasione della partenza della Milano - Sanremo da Abbiategrasso, ci sarà un concerto un pò particolare! I musicisti della Filarmonica di Abbiategrasso suoneranno su dei tandem e chi vorrà seguire il concerto dovrà pedalare per le vie della città. Info qui
Domenica 19 torniamo a pedalare, questa volta lungo i navigli, per un giretto bello bello di 70 km con birretta all’arrivo. L’evento è gratuito, dovete portare solo tanta voglia di pedalare! Info e iscrizioni qui.
El Dutur Gravel lungo l’Adda. Domenica 19 una pedalata gravel con partenza da Lodi, info qui.
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Grazie ♥️
Ciao Ilaria, la storia di Annie Londonderry mi ha fatto venire in mente anche l'avventura di Ruth Orkin, una fotografa e artista americana che nel 1939, a 17 anni, attraversò gli Stati Uniti in bici per andare a vedere una fiera a New York https://www.orkinphoto.com/photographs/bike-trip/