Cose di bici è una newsletter che parla di biciclette e altre felicità.
Pedalo per le strade della città al tramonto, fa caldo, quel caldo piacevole che rende le serate estive leggere e spensierate, c’è gente in giro ma è venerdì sera e la città si sta svuotando, chi resta qui ha impegni di lavoro o è appena tornato dalle ferie che ha preferito fare a fine giugno perché ad Agosto ci vanno tutti e si spende molto di più. Oggi ho messo la gonna colorata che mi piace tanto, l’asfalto rosso della ciclabile di Buenos Aires è il mio red carpet e me la pedalo felice.
Immagino la prossima settimana della moda a Milano, le sfilate escono dai palazzi e diventano accessibili a tutti e tutte; le modelle e i modelli sfilano in bicicletta con indosso l’ultima collezione di Dolce e Gabbana, Prêt à Pédaler, direi.
Ci sono tante persone in bicicletta intorno a me, provo ad immaginare le loro vite, è un bell’esercizio.
C’è quel ragazzo che pedala veloce, sul portapacchi ha un seggiolino per bambini, è appena uscito da lavoro, è venerdì e non vede l’ora di tornare a casa da suo figlio. Vorrebbe lavorare meno, ma in azienda sembra che ci sia sempre un’emergenza, mese prossimo magari andrà meglio.
La ragazza col vestito nero scollato sulla schiena pedala una bicicletta bianca, l’ha comprata un paio d’anni fa e la usa tutti i giorni per andare all’università. Oggi è di fretta, deve raggiungere le amiche per festeggiare la fine della sessione ed è in ritardo. Ha molte aspettative sulla serata, l’ultima in città prima di tornare giù per l’estate. Pedala veloce, il vento le scompiglia i capelli, che bella la giovinezza.
Andare a mangiare un gelato in bicicletta per un bambino di 9 anni è una cosa divertente ma a Milano rientra nella categoria degli sport estremi. Pedala con la sua mamma che fa strada dando il ritmo della pedalata, si gira a guardarlo appena può assicurandosi che vada tutto bene, gli fa segno di mettere la freccia con il braccio sinistro quando è costretta a lasciare la ciclabile perché sopra ci è parcheggiata un’automobile. Penso a chi quella macchina l’ha parcheggiata credendo di non dare fastidio a nessuno, per il tempo di un caffè al bar, e invece sta mettendo in pericolo un bambino di 9 anni e la sua mamma. Arrivano a destinazione, in gelateria parcheggiano le biciclette e mangiano un gelato che sa un po’ di coraggio e un po’ di libertà.
L’anziano signore in Graziella lo incontro tutti i giorni da mesi, ha il giornale incastrato nella molla del portapacchi, pedala con una cadenza precisa e costante, non esagera mai. Se il semaforo diventa giallo lui rallenta e si ferma, non ha fretta, nella vita ha corso abbastanza. Torna a casa con calma e si prepara un sughetto di pomodoro fresco, il basilico lo ha preso al mercato, non profuma come quello che sua mamma piantava nel giardino di casa in Liguria. E’ un profumo diverso, ma va bene così.
Camicia di lino, occhiale da sole, cappellino e marsupio a tracolla, sembra uscito da una rivista. Sta benissimo su quella bicicletta. E’ un po’ di fretta, deve raggiungere un gruppo di amici in porta Venezia per l’aperitivo e poi andranno a cena in quel posto nuovo a Nolo di cui parlano tutti. Vorrebbe essere su una spiaggia a Formentera a fare un brindisi al tramonto, ma si accontenta e pedala ancora un po’.
Ho litigato con Instagram
O forse ho soltanto litigato con me stessa. Ho provato per mesi a replicare video di influencer e travel blogger, a condividere le informazioni in un formato che non mi piace ma che piace tanto alla piattaforma. Mi sono messa davanti ad una telecamera, ho registrato video, ho pedalato a volte solo per creare reel di cui nemmeno vado orgogliosa.
Ho litigato con Instagram e fatto pace con le parole.
E no, non chiuderò la pagina anzi, voglio ricominciare ad utilizzarla come strumento per raggiungere i miei obiettivi, per condividere contenuti interessanti per me e per chi li legge. Sto anche lavorando ad un sito, stay tuned ♡
Visit Oltrepò
Mentre nella vostra casella mail (che terminologia boomer) arriva questa mail io sarò in viaggio per trascorrere due giorni in Oltrepò Pavese, ospite di una struttura ricettiva nel centro di Zavattarello. Il proprietario dell’hotel mi ha scritto su instagram un paio di mesi fa, dopo aver visto il mio reel sulla Greenway Voghera - Varzi, chiedendomi se fossi interessata a trascorrere una notte lì e promuovere il territorio “Mi è piaciuto moltissimo il video, il problema è che tutti si fermano a Varzi e qui a Zavattarello, pochi km dopo, arrivano in pochi. Abbiamo un bellissimo castello e un borgo da favola, vorremmo che i cicloturisti passassero anche di qui, non vediamo l’ora di accoglierli .”
E allora eccomi su un treno che mi porta lì con la mia bici, nei prossimi giorni vi racconterò Zavattarello e quella zona dell’Oltrepò sperando che vi venga voglia, un giorno o l’altro, di andare oltre Varzi.. ツ
Chi va piano..arriva tardi
Ciclovie turistiche in Italia: forti ritardi nei lavori e costi insostenibili. Lo leggo in un articolo di Bike Italia che analizza il documento con cui la Corte dei Conti mette in evidenza le criticità e le problematiche sul versante realizzativo dei progetti di ciclovie turistiche. Le motivazioni? L’insufficiente coordinamento tra le Pubbliche Amministrazioni coinvolte e lo scarso controllo nella gestione delle risorse.
Su questo tema, mi è molto piaciuta l’analisi di Milena Gabanelli mette a confronto il sistema di gestione delle Ville Palladiane in Veneto e quello dei Castelli della Loira in Francia. Nel primo caso non esiste un sistema di bigliettazione unica, un marchio ufficiale, un sito web istituzionale finalizzato alla promozione. Mancano una strategia di sostenibilità e un sistema di trasporto pubblico
Nel secondo caso, c’è un’agenzia che coordina enti pubblici e privati, la Valle della Loira è collegata benissimo con il trasporto pubblico (500 treni al giorno e una fitta rete di autobus) e ci sono ben 900 km di piste ciclabili che la attraversano.
Per farvi un’idea (e magari programmare la prossima vacanza) date un’occhiata a questo sito: www.loireavelo.fr
Clean Zone Air Toolbox
Le Clean Air Zone sono aree specifiche di una città in cui sono state introdotte misure per ridurre l’inquinamento atmosferico, dare priorità alle persone rispetto alle auto e promuovere il passaggio a spostamenti attivi come camminare, andare in bicicletta e il trasporto pubblico. C40 ha da pochi giorni pubblicato il clean air zone toolbox, un manuale scaricabile gratuitamente con tutti gli strumenti e le informazioni provenienti da città di tutto il mondo, per supportare l’implementazione di clean air zone nelle nostre città.
Cose da fare
Riposare, pedalare, mangiare cose buone, lavorare se necessario, tuffarsi quando possibile, fare lunghe passeggiate.
Per gli amici piacentini ci vediamo a Piacenza il 12 luglio alle 21:00 alla Libreria Fahrenheit, presenterò il libro e faremo quattro chiacchiere con i ragazzi e le ragazze della Ciclofficina Pignone, vi aspettiamo♥️
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